questo blog parla dell'altro giappone. non di tokyo ne` di kyoto, ma della vita in una piccola casetta sperduta in mezzo ai monti della campagna giapponese. vi faremo conoscere l'altra faccia del paese del sol levante!

30 dicembre 2007

Guida pericolosa

Per il terzo anno consecutivo la nostra regione di Aichi si conferma la piu` pericolosa per quanto riguarda la sicurezza sulle strade, con quasi 300 incidenti mortali. Anche noi possiamo rendercene conto ogni giorno, visto che riusciamo a spostarci solo in macchina!
Ecco la classifica dei migliori tre autisti (?) incontrati quest'anno:
- al Terzo posto: in notturna, utilitaria con fari abbaglianti accesi mentre aspetta di svoltare all'incrocio;
- al Secondo posto: furgoncino tipo Ape parcheggiato in piena corsia, senza segnalazioni, all'imbocco della galleria;
- al Primo posto e con menzione speciale per la fantasia: auto all'incrocio, in corsia di svolta a destra, con freccia a sinistra, che passa avanti dritta ignorando la precedenza (che avevamo noi).

Premio speciale "Bonta` 2007" assegnato al vecchietto che ci ha fatto segno di superarlo, senza poter accostare del tutto, subito prima del dosso, in strada a una corsia per senso di marcia.

Speriamo bene per il prossimo anno, noi intanto a Capodanno andremo a pregare al tempio!
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28 dicembre 2007

Lingua giapponese

Vista la distanza da ogni tipo di scuola e insegnante, da aprile sto seguendo un corso di giapponese per corrispondenza. E` un corso piacevole e stimolante: faccio delle schede che poi spedisco all'insegnate. Lei le corregge e me le rimanda. Le parti sbagliate devo rifarle finche` non capisco e mi autocorreggo.
Il corso e` diviso in sezioni da 200 schede.
Sono partita dalla sezione C e dopo un brillante compimento della D mi sono bloccata per 6 mesi sulla E.
Impossibile proseguire. Tutta l'estate sulle stesse schede... un incubo..
A novembre finalmente riesco in qualche modo ad arrivare all'ultima scheda. Resta l'ostacolo del "Test finale".
L'ultimo giorno utile per spedire le schede all'insegnante decido di svolgere in qualche modo il test per poter sperare di andare avanti... Immaginate la scena in cucina: Tomo, sua madre e sua nonna a leggere il test e io che scrivo con la matita!!! A ogni esercizio io dicevo una soluzione e gli altri "Si`, brava!" oppure "No, no, scrivi cosi`... " e giu` a dirmi i kanji e le parole che non sapevo! "Va bene, va bene: impari adesso!"
Dopo una settimana il responso dell'insegnante: "La sezione E e` un grosso scoglio... ce l'hai fatta! Anche il test finale e` andato bene! Se vuoi puoi proseguire, oppure approfondire qualche errorino."
NON CI PENSO NEMMENO!
Ora sono felicemente a meta` della sezione F!!!

25 dicembre 2007

Piccolo Natale



Ecco il nostro Natale!
Non "il compleanno di Babbo Natale"! Non la festa del dolce piu` guarnito ne` della casa piu` illuminata. La traduzione di "Merry Christmas" non e` "Facciamo un party natalizio!".

Il nostro e` un piccolo Natale, con un bimbo nato povero, al freddo, dove non c'era che povera gente.
Il piccolo Bambino nasce anche oggi, in mezzo ai nostri panettoni e ai nostri regali, ma senza luci e senza panna montata. E la sua Forza e` piu` grande di tutto. Assoltamente piu` grande di Babbo Natale.

E` nato il Redentore!

24 dicembre 2007

Babbo Natale!

Come ci ha insegnato una nostra carissima amica: Babbo Natale esiste!


Quarta domenica di Avvento e come ogni domenica siamo andati in citta`. Prima di partire e` arrivato un pacco per noi: 2 chili di gelato da parte di un amico rappresentante in una ditta di surgelati (hihihi!!!).

In citta` la mia studentessa di italiano ci ha fatto omaggio della sua ultima creazione culinaria: un quarto di pollo affumicato e una porzione di formaggio stagionato (ecco cosa vuol dire avere una studentessa insegnante di cucina - hihihi!!!)

Mentre stavamo tornando al parcheggio ci imbattiamo in una galleria d'arte dove si sta svolgendo una mostra di smalto giapponese (e` tutto quello che sono riuscita a capire). Interessati dalla rarita` decidiamo di entrare. Mah l'accoglienza che ci hanno fatto! Dopo l'immancabile scambio di biglietti da visita ci sono stati offerti te` e dolcetti e persino biscotti fatti in casa da portare via e mangiare quando vogliamo! La signora ottantenne che sembrava responsabile della situazione ci trattava come suoi nipoti! Presentandoci ai suoi innumerevoli fratelli e sorelle minori, tra cui l'artista, ci ha chiesto informazioni sul nostro lavoro e promesso che verra` a trovarci per vedere cio` che facciamo. Non potevamo piu` uscire dai tanti inchini e ringraziamenti!!!

Sulla strada del ritorno altra buona notizia: una vecchia cliente ha comprato un mosaico di Tomo.

Al ritorno a casa scopriamo che i mosaici venduti sono ben TRE!!! Ma che ottima giornata!

Altra sorpresa: sono arrivati i materiali che la nostra amica "Babbo Natale" ci ha spedito dall'Italia: non potevamo sperare di meglio per il laboratorio! Adesso non abbiamo piu` scuse e dobbiamo fare tantissimi nuovi mosaici!

Cena a base di pollo, formaggio, gelato, torta di mele (regalateci dalla vicina, vedi foto) e naturalmente il mitico salame di Manfred che ci e` arrivato direttamentis da Cjarnie e che stio centellinado sperando che arrivi a Capodanno (ma non credo).

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Buon Natale a tutti!!!!!

19 dicembre 2007

Ciabatte

Ieri sono stata dalla dentista, per un controllo preventivo. Tutto a posto per fortuna.
Prima di rimetterci in viaggio per tornare a casa ho pensato di fare una capatina in bagno. Ecco che torniamo di nuovo sull'argomento!!
Premetto che lo studio dentistico si trova all'interno di una clinica e, come quasi sempre succede in questi casi, al momento di entrare ci si toglie le scarpe e si infilano le ciabattine date in dotazione (misura unica 38).
Al momento di andare in bagno la cosa si complica ulteriormente: passata la prima porta si puo` notare una linea spezzata che delimita due colori di pavimentazione diversa: quella verde, sulla quale abbiamo camminato finora, e quella rosa, che prosegue all'interno del bagno. Appoggiate al di la` della riga le ciabatte per il bagno, in plastica lavabile. Lascio con ordine le ciabatte "da clinica" sul pavimento verde e infilo le altre (misura da donna 36 e 1/2).
Per farla breve: esco dalla sala da bagno e c'e` un'infermiera che mi guarda con la solita aria "sto-vedendo-un-marziano". Ormai mi sono abituata a questi sguardi e non ci faccio poi tanto caso. Piccola differenza: l'infermiera sta mormorando qualcosa con un tono atterrito: "...toilet....". Guardo i miei piedi e... ebbene si`: dopo due anni riesco ancora a dimenticare di cambiare le ciabatte all'uscita del bagno! Me l'hanno fatta di nuovo!!!!
Orrore-orrore!
Finale alla "Fantozzi in Giappone", in una corsa disperata verso il bagno, cercando di non perdere per strada le ciabattine contaminate!

17 dicembre 2007

F.


Freddo penetrante. La casa si e` trasformata in un enorme frigorifero. 8 gradi di media.

Comunque non posso lamentarmi: abbiamo stufette e maglioni sufficienti a non morire di freddo.

Il problema principale e` la doccia...

L'antibagno giapponese, provvisto di lavatrice e lavandino, raggiunge i 10 gradi con la stufetta a palla. Lo spazio di doccia e furo assomigliano sempre alle terme all'aperto che i giapponesi tanto amano.

Il furo servirebbe a scaldarsi, invece l'acqua diventa progressivamente tiepida e poi freddina, da farci scappare subito fuori. Dalla padella alla brace: le gocce si ghiacciano sulla schiena a velocita` record.

Mentre mi lamento a voce alta Tomo mi ricorda che, in fondo: "la nostra e` una vita interessante".

13 dicembre 2007

Kobe

Tutte le mie speranze sono svanite.
Mi avevano detto che Kobe e` una citta` multiculturale, con molto di occidentale... e` vero, ma resta pur sempre una citta` giapponese, con molti elementi occidentali, ma sempre giapponese.
Ben bon.

La nostra gita extemporanea di ieri a Kobe e` stata costellata di esperienze interessanti (a parte la pioggia).
Partiti per vedere le famose "Luminarie", Tomo, Suocerina, Zietta ed io, ci siamo persi nel quartiere residenziale storicamente abitato da gaijin (non giapponesi), oggi diventato un po' troppo parco dei divertimenti "alla straniera"...
Affamati dal pranzo scarso e discutibilmente buono - d'altra parte non si puo` sperare di meglio in un posto fortemente turistico- ci siamo buttati nella "China town" locale. Ho mangiato talmente tanta roba fritta...
Alle 16 eravamo gia` in postazione per vedere l'accensione delle luci. Pioggia a dirotto, migliaia di giapponesi (soprattutto donnine) agguerritissime per guadagnare i posti panoramici migliori.
Per fortuna il Comune ha avuto pieta` di noi e alle 17 e 30 ha dato inizio allo spettacolo con una mezz'ora di anticipo.
Le "Luminarie" di Kobe non sono un avvenimento natalizio, come all'inizio pensavo, bensi` il modo che questa citta` ha trovato per ricordare i 6000 morti del grande terremoto del 1995 e la fantastica forza che la citta` ha avuto nel ricostruirsi e ricominciare la sua vita. E devo dire che ce l'hanno fatta, perche` non ho visto un solo segno del grande disastro...
A parte il coro di voci bianche e la campana commemorativa che accompagnavano il grande spettacolo luminoso, la pioggia e il fango mi hanno reso un po' triste, immedesimandomi un po' in tutti i senzatetto e nelle persone che avevano perduto parenti e amici...
A sentire i discorsi di mio marito, che quel giorno era a Kyoto, deve essere stato un inferno. Per mesi tutti gli idraulici e impiantisti della ditta dove lavorava mia suocera hanno fatto su e giu` per ripristinare caldaie e condutture nella citta` distrutta...



Tra l'altro ho scoperto che tutto questo sfarzoso allestimento e` frutto della mente di un italiano, Valerio Festi.

La guida del pullman si era talmente raccomandata di essere puntuali al ritorno, minacciandoci di farci tornare a casa in Shinkansen e a spese nostre, da farci arrivare al parcheggio addirittura 20 minuti prima del previsto appuntamento delle 19. Gli altri erano tutti gia` la`. Tranne due persone.
Alle 19 e 20 ancora nessuno in vista.
Se solo fossero stati la` i miei cugini! Avrebbero sicuramente intonato cori da stadio: "SHIN-KAN-SEN! SHIN-KAN-SEN!"
I due piccioncini sono arrivati alle 19 e 24. Non una parola di scusa. Non una parola di protesta. Evviva il Giappone.

Per dirla tutta, questo viaggio ha avuto un costo miserabile. Abbiamo avuto fortuna. Tanto che stamattina, quando ci siamo svegliati, abbiamo avuto una fantastica notizia: mentre stavamo dormendo per riprenderci dalle 8 ore di pullman mia suocera ha prenotato nella stessa agenzia un viaggio al quartiere cinese di Yokohama: 3 gennaio, quattro persone.


P.S. Immagino sia stato un riflesso al brusco risveglio che ha avuto la mia Suocerina: alle 8, bussa alla porta con fare sospetto la nostra vicina (oggi era il giorno di riposo del negozio). "Signora? Signora?" bisbiglia cercando di non disturbare (?). Mia suocera ormai desta non puo` fare altro che imprecare per il sonno perduto e alzarsi. Naturalmente la vicina e` gia` scomparsa.
Eccola tornare dopo un'oretta. Voleva chiederci se ci avevano telefonato quelli dell'ENEL (giapponese) a proposito del condensatore in fondo alla via, che a detta sua sarebbe difettoso. E` un miracolo che sia ancora viva.

AUGURONI MARCO!!!!!


Un abbraccio e un sacco di cioccolatini virtuali
da tutta la tua tifoseria giapponese!!!!!!

06 dicembre 2007

Quanti ricordi...

Se Dio vuole oggi sara` l'ultimo giorno dell'anno di raccolta dei mandarini. Ma siccome doveva esserlo anche la scorsa settimana e anche quella prima... chi puo` dirlo...
In ogni caso oggi ci siamo accomiatati dai colleghi, con la speranza di rivederci tutti sani e in forma il prossimo anno, o almeno alla festa di "Buon inizio anno" che si terra` in gennaio (gohei mochi, sushi e karaoke per tutti - naturalmente non vedo l'ora di parteciparvi per scrivere qualcosa dopo!!!).
Che bel tempo passato tra le colline di mandarini, tra il sole e il vento, il gelo del mattino e la calura del mezzogiorno, sempre insieme, Tomo, io e la decina di nonnine da 1 metro e 47. Si`, ho scoperto che e` questa la media delle altezze!
Quanto abbiamo parlato: parenti, amici, malattie e funerali per tutti. E abbiamo riso, con le battute del nostro Autista, le cadute a piombo giu` per la scarpata e, perche` no, anche quando io mi sono fermata all'uscita dal pulmino e bloccavo la strada, ma non mi sono accorta delle nonnine inferocite dietro a me, nascoste al di sotto della mia linea visiva occhio-spalla!
Sempre pronte a lavorare le nonnine, dalle 7 e 30 del mattino, come i cavalli lanciati al via dato dalla pistola all'ippodromo - anche se effettivamente ci pagavano dalle 8.
Fresche e mai stanche, hanno ridotto ogni momento di riposo all'osso, trasformando persino la pausa caffe` in una gara contro il tempo: "Siediti adesso, ti aggiusterai dopo la sciarpa!".
"Andiamo, veloce: e` ora di pranzo!" ci dicevano, mentre cercavamo di raccapezzarci (ne` io ne` mio marito possiamo essere descritti come "scattanti"; percio` ci siamo conosciuti, ma questa e` un' altra storia).

Persino qualche piccolo screzio si e` risolto per il meglio: la nostra Vicina era stata cortesemente invitata a riposarsi per un giorno nel fine settimana (visto che a malapena riesce a muoversi...). Nel vedere la sua faccia la mattina dopo abbiamo preso paura. Arrabbiatissima. A me che le ho chiesto consiglio per un albero particolarmente difficile da tagliare ha detto: "Vattene di la`, faccio io" (livello gentilezza 2 su 18, grado usato per dare gli ordini ai propri figli).
Fino a che le nonnine coalizzate hanno fatto pressioni perche` potesse rinunciare eroicamente al giorno di riposo. La faccia della Vicina si e` trasfigurata in un sorriso: scherzi e battute con gli amici, persino qualche parola gentile.
Commento di Tomo: che donna semplice.

Che dire: tanti nuovi amici ultrasettantenni! La mia preferita e` una nonnina con la faccia da suora veneta: ne avete mai conosciuta qualcuna? Sono quelle suore che tengono gli asili privati e che sono sempre pronte a regalarti una caramella se sei stato bravo... che nostalgia!
Persino l'altro unico uomo presente alla fine si e` dimostrato loquace, in barba allo stereotipo dell'uomo giapponese silenzioso. Mi ha rivolto addirittura qualche parola, 5 o 6 in tutto, espresse singolarmente. Quando gli ho chiesto scherzosamente come fosse il panorama dall'alto dell'albero sul quale si era arrampicato mi ha risposto: "Unico."

Non ho foto oggi. Volevo farne qualcuna, ma nel frattempo che sono andata a prendere la macchina erano gia` tornati tutti a casa.

05 dicembre 2007

Countdown



Ecco la nostra corona dell' Avvento, rinominata da mia suocera: "il tuo caunt-daun"!

Dalla migliore tradizione del Nord Europa al Giappone!

02 dicembre 2007

Fa freddo in montagna

Il freddo avanza e dentro casa ci sono in questo momento ci sono 10 gradi.
Essendo questa una casa semi tradizionale, possiamo contare su un limitato numero di stanze riscaldate. Per il resto ci sono il terribile kotatsu e l'immancabile furo.
Il kotatsu e` questo tavolino riscaldato, dove ci si siede e si finisce immancabilmente per addormentarsi. La stanza e` fredda, sotto gli innumerevoli strati di coperte invece fa caldissimo, sicche` il tepore ha sempre un risultato soporifero, persino nelle situazioni piu` tragiche!





Il furo sarebbe la vasca di acqua calda, dove i giapponesi amano immergersi dopo la doccia serale.


A parte la bella vista che tutti ci invidiano, devo dire che e` un metodo di riscaldamento ottimo finche` si riesce ad andare a letto nei successivi 10 minuti. Altrimenti, come mi sta succedendo in questo momento, il calore accumulato si disperde velocemente... e fa freddo come prima!!!
Ecco il motivo dei tanti giorni di silenzio...

In realta` abbiamo fatto un po' di pausa in occasione della visita della mitica nonna 88enne, che mi ha erudito su Genji monogatari e Manyoshyu (letteratura base giapponese), citando a memoria Waka, Haiku e Senryu (poesia tradizionale), alcuni dei quali composti da lei. Per fortuna ho studiato un anno letteratura giapponese, altrimenti non me la sarei cavata!

La parte che ho preferito e` stata quando mi ha letto il suo "saggetto annuale" dove in un paio di pagine descrive i sentimenti scaturiti dalla lettura del Genji monogatari, in particolare la partecipazione al senso di mancata liberta` da parte della seconda moglie di Genji, Murasaki.
No comment.

Per fortuna la visita non e` stata soltanto letteraria: siamo persino andati a fare la tradizionale visita agli aceri rossi d'autunno!


Come ogni festa che si rispetti erano presenti i soliti venditori di fiera, con le specialita` locali da degustare.

In particolare mi hanno colpito questi "passeri arrosto", uno dei cibi piu` rivoltanti che abbia visto (dopo il fetido natto, fagioli "marci", parte della colazione tradizionale...).











Immancabili i gohei mochi, spiedino di riso schiacciato, ricoperto di salsa di miso e sesamo e arrostito. Se riuscite a mangiarne uno, in barba al gusto extra-strong del miso (potremmo paragonarlo a un dado concentrato) siete a posto per una setttimana!!!!! (lunghezza 20 cm ca.)

25 novembre 2007


Sono arrivati i primi freddi.

Dopo qualche giorno di pausa siamo tornati a tagliare mandarini. O meglio Tomo, visto che io mi sono presa un bel raffreddore e ne ho approfittato per starmene al calduccio un giorno!

Le donnine di campagna invece non si smentiscono: anche nei giorni di vacanza proseguono la raccolta in altre ditte o lavorano nell'orto di casa. La parola riposo non rientra nel loro vocabolario.

Ieri una delle colleghe ultrasettantenni ha interpellato mio marito: "Non startene all'ombra che fa freddo, vieni qui figliolo!". FIGLIOLO?!!!!!!

A casa fervono i preparativi: mercoledi` viene a trovarci la temibile nonna 88enne, naturalmente in treno e da sola. Sua sorella minore doveva fare il viaggio con lei, ma ha avuto degli impegni familiari. Nessun problema: la nonna ci ha fatto sapere che arrivera` alla stazione nel pomeriggio - sottointendendo che si aspetta che qualcuno vada a prenderla per tempo!

22 novembre 2007

Gita di fine novembre


Oggi siamo stati in un caffe` particolare: in un palazzo anni Venti, arredato in stile, dove donne in kimono e grembiule col pizzetto servono te` verde in porcellane europee!!! L'inizio del '900 fu un'epoca piena zeppa di cambiamenti, nella quale la tradizione giapponese conviveva con lo stile occidentale, creando contrasti veramente interessanti.
A parte i divani in pelle, sui quali abbiamo fatto le nostre solite 20 foto con autoscatto che tanto ci piacciono, la parte migliore era il bagno. Ora scusate l'argomento scabroso, ma devo proprio raccontare questa che mi ha fatto ridere!
Entro nella sala da bagno, completa di divanetto in tessuto, pensando a cosa escogitare per alzare la tavoletta (operazione che odio, percio` se posso scelgo, sempre i bagni tradizionali giapponesi, simili a quelli alla turca). Dicevo, mi avvio verso la tazza ed ecco come per magia il coperchio che si alza da solo! Ho preso uno spavento!!!! E come se fosse una bacchetta di direttore d'orchestra, ecco iniziare in tempo perfetto il Quarto concerto brandeburghese (BWV 1049) che prevede l'uso di due flauti in "echo", e che avevo avuto occasione di eseguire, almeno in prova, ai bei tempi del Consevatorio!
Ora, a parte che mi e` venuto in mente l'altro mio collega flautista, anche lui appassionato di Giappone, che avrebbe visto volentieri la scena, ma la cosa divertente era che l'esecuzione non accennava a interrompersi: peccato che dovevo fare solo pipi` e non potevo ascoltare tutto il concerto!
Scusate.
Mentre tornavamo in macchina siamo rimasti fermi in un ingorgo - per la prima volta da quando vivo qua!
Mentre aspettavamo mia suocera ci ha raccontato una storia esilarante, successa al padre di un suo ex-collega. Il suddetto padre stava andando come ogni giorno al mercato all'ingrosso, quando ha avuto un piccolo scontro con un' altra macchina. Evidentemente l'altro autista era "gia` noto alle forze dell'ordine" (come direbbero al TGR), mafioso o trafficante non so, sta di fatto che come risarcimento danni, e soprattutto per risolvere la cosa senza polizia, si e` messo a insistere che avrebbe regalato al "padre" una Cadillac! La Cady! E giu` il pover' uomo a ribattere che lui di una Cadillac non se ne faceva niente e che gli sarebbe bastato un "k-track" (camioncino tipo "Ape"). In effetti per andare al mercato non gli serviva una macchina cosi` grossa!
Non c'e` stato niente da fare: dopo un po' gli e` arrivata a casa la Cadillac!!!

18 novembre 2007

Domenica


Quarta giornata.

Decisamente ci e` andata meglio del previsto, anche se diversamente dai nostri piani: quando ci stavamo divertendo a tirare giu` piu` mandarini possibile, insieme alla nostra amica Junko, accorsa per l'occasione... ha iniziato a piovere!
Non che qualcuno si sia preoccupato della cosa. Le nonnine hanno continuato a tagliare imperterrite e solo io sembravo accorgermi dei nostri vestiti che diventavano progressivamente piu` umidi (e freddi, vista la temperatura in picchiata...).
Per fortuna i mikan non si possono raccogliere con la pioggia (marciscono subito), quindi abbiamo dovuto sospendere la giornata di lavoro. Che disdetta!


Tutto a nostro vantaggio, dato che oggi aspettavamo visite: lo zio e la zia di Tomohiro.
I due formano una coppia cosi` tenera e carina! Proprio si vede che si vogliono bene!
Ci hanno portato notizie fresche della loro numerosa famiglia, ma i racconti che piu` ci fanno divertire sono quelli a proposito della nonna, la madre di lui, con cui vivono insieme.
Vi ho gia` raccontato la scena del nostro pranzo di matrimonio, alla fine del quale la suddetta nonna di allora 87 anni si e` messa a correre nell'atrio dell'albergo-ristorante per raggiungere il figlio che l'aveva preceduta all'uscita?! "Aspettatemi! Aspettatemi!" aveva ancora fiato di dire!
Tra le attivita` che la tengono in forma ci sono numerosi corsi alla locale Universita` della Terza Eta` (Storia del Giappone antico, Interpretazione del "Genji Monogatari"- la "Divina Commedia" giapponese- pittura all'acquarello e non so cos' altro), il gruppo sportivo di graund-golf, specie di cricket per anziani e la decina di origami che fa ogni sera guardando la tv! Con questi la zia le ha consigliato di non esagerare, anche perche` comincia ad avere torcicollo per il troppo sforzo, ma la nonna sembra non sentirci da quest'orecchio - anche se in realta` ci sente benissimo!

La settimana scorsa, dopo il pranzo, la nonna annuncia che sarebbe andata con un'amica a fare schizzi all'aria aperta. La zia le augura buona passeggiata, credendo che si stia dirigendo alla collina di fronte casa.
L'arzilla 88enne invece ha preso l'autobus per la stazione, di seguito il treno e poi un'altro autobus, disegnato per due ore e quindi rifatto lo stesso tragitto per ritornare a casa.
Alle 6 di sera la zia era un tantino preoccupata non vedendola tornare. Dopo un po' scorge due figure che camminano a braccetto: la nonna, fornita di blocco per gli schizzi, set di matite e cavalletto, stava sostenendo l'amica piu` giovane, che aveva mal di gambe. "Scusa, non pensavamo fosse cosi` tardi!" ha detto per niente pentita dell'avventura!

Vorremmo aprire una discussione sull'annosa questione della protezione civile.
Questi ancora non mollano: ieri sono venuti a parlare con mio marito, cercando di nuovo di attirarlo nel gruppo "per amore del paese dove viviamo, e solo per 2-3 anni."
La domanda nasce spontanea: perche` non hanno fatto niete per fermare i loro coetanei, trasferitisi in citta`? Perche` non educano i loro figli a restare in montagna per renderla piu' vivibile e creativa? Perche` vengono a chiedere di fare tantissime cose PROPRIO A NOI????

16 novembre 2007

Le signore nonne


Terza giornata.

Ogni giorno mi sembra di essere Dorothy quando esce dalla sua casa e si ritrova nella terra di Oz: tante piccole donnine, tutte delle stesse dimensioni, si muovono trafelate tra piccoli alberi punteggiati di arancione. Hanno tutte lo stesso cappellino bianco a fiori rosa e lo stesso completino traslucido, che potrebbe ricordare i nostri k-way e pantalone, usati per andare in Vespa quando piove. I colori preferiti sono rosa magenta, blu elettrico e nero, possibilmente combinati in fantasie fiorate o motivi geometrici caleidoscopici. Tra i guanti dati in dotazione e il gomito portano gli immancabili parabraccio in stoffa scura, possibilmente collegati al dito da un elastico.

Le nonnine sono abituate a qualunque sforzo. Lavorano velocemente e non conoscono la parola riposo.
Persino durante la pausa pranzo ci fanno fretta per sederci e mangiare.
Quando noi siamo ancora a meta` pasto, loro stanno gia` riordinando le scatole di o-bento (pranzo al sacco giapponese) o lavando le tazze del te` e un quarto d'ora prima della fine della pausa sono gia` sedute nel pulmino, pronte alla partenza.
Domani niente lavoro. Si ricomincia domenica, ma con una novita`: abbiamo convinto anche la mia studentessa di italiano a venire a fare la raccolta. Lei ama smodatamente dormire (o dormire smodatamente?), percio` non pensavamo che avrebbe accettato l'idea di una lezione "particolare" all'ombra degli alberi di mikan, a partire dalle 6 e mezzo del mattino! Invece, quando le abbiamo detto che a fine giornata ognuno riceve 3 kg di mandarini, ha deciso subito di partecipare!

Per la cronaca: dopo aver regalato le nostre prime due borse, ci ritroviamo con 12 kg di mandarini in cucina... ve ne spedisco un po'?!

15 novembre 2007

Una giornata normale


Seconda giornata.


Memori del quarto d'ora di congelamento di ieri, oggi ce la siamo presa con calma. Non l'avessimo mai fatto! Alle 6 e 28 sentiamo suonare il clacson: sono gia` arrivati! Il nostro Autista non aspetta e nei 5 secondi nei quali tentiamo di metterci le scarpe da lavoro piu` velocemente possibile, le mani ingombre di termos e cappelli da sole, ecco partire la seconda scarica di clacson: "Un attimooooo!".
Oggi il lavoro si prospettava tranquillo. Troppo tranquillo. E infatti hanno trovato il modo di movimentarci la giornata! Anzi movimentar-gli, perche` hanno inserito Tomo nel gruppo di uomini "carica cassette di mandarini sul camioncino". Immaginate la gioia di mio marito.
Eppure lo sapevamo gia` prima, che sarebbe finita cosi`: donne a tagliare e uomini a caricare. Un classico di questa zona!
A me e` andata bene tutto sommato e ho potuto fare amicizia con le signore-nonne, un po' rassicurate dopo un primo giorno di titubanza nei miei confronti.
Ecco un dialogo standard (ormai lo conosco a memoria, le domande sono sempre quelle):
"Ah, ma parli bene il giapponese!"
"Grazie, ma sto ancora studiando..."
"Da quanto tempo sei in Giappone?"
"Circa due anni."
"Pero`, che brava! (L'adulazione, ricordiamocelo, qui e` lo sport nazionale!) Ti sei gia` abituata allora!"
"Ma veramente non piu` di tanto, qui e` tutto diverso dall'Italia..."

...e qui arriva la domanda chiave:
"Di solito, dove vai a fare la spesa?"
Visto che non esiste un supermercato decente nelle vicinanze, il negozio che scegliamo dipende da cosa ci serve e da quanti chilometri siamo disposti a fare quel giorno...
Alle mie risposte vaghe si aggiungono alla conversazione voci ignote uscite dai cespugli di mandarini piu` vicini, ognuna consigliando il suo rivenditore di fiducia.

14 novembre 2007

La raccolta dei mikan



Prima giornata.

Decisamente abbiamo iniziato troppo presto: alle 6 e 20 del mattino eravamo gia` in giardino ad aspettare che venissero a prenderci i nostri vicini. L'appuntamento era per le 6 e 30, ma dai veterani del paese ci aspettavamo la classica mezz'ora di anticipo. Invece sono arrivati con 5 minuti di ritardo, quasi all'italiana! Risultato: quattro piedi ghiacciati...

L'atmotsfera nell'auto era gia` euforica: cd di liscio giapponese con tanto di sax solista, autista in piena forma e due donnine sedute dietro = ampio spazio per i nostri due corpi giganteschi, uno davanti e uno dietro.
Un'oretta di macchina, nella quale ho fatto una breve lezione di italiano al nostro Autista, e siamo arrivati alla casa del proprietario del frutteto.

Prima sorpresa: lo stesso proprietario e` stato il primo cliente ad aver ordinato un mosaico a mio marito! (il gufo che si vede nel sito)

Ma per arrivare al frutteto abbiamo fatto ancora un piccolo tratto nel pulmino della societa`. In due minuti il nostro Autista e` riuscito a fare un riassunto della mia lezione di italiano alle 7 signore intervenute per l'occasione. Naturalmente per memorizzare meglio le parole le storpiava in modo da dar loro un significato in giapponese, non sempre troppo attinente all'originale italiano.... e giu` tutti a ridere!
Il frutteto si trova in un posto fantastico, inondato dal sole e decisamente piu` caldo del posto dove abitiamo noi: mi sembrava di essere in Italia con questo clima mediterraneo! Gli alberi di mikan (clementine senza semi) sono alti al massimo 2 metri e cosi` ben esposti alla luce che da qualunque parte si decida di iniziare la raccolta, si avra` sempre il sole negli occhi!
Appena scese dal pulmino le signore (nonne) hanno subito iniziato il loro lavoro con il proverbiale impegno giapponese, mentre noi ci attardavamo per ascoltare le spiegazioni iniziali, essendo il nostro primo giorno.
La giornata e` trascorsa tranquilla e quasi allegra, tra merende a base di te` verde e dolcetti contenenti necessariamente anko (fagioli rossi); pranzo gentilmente offerto dalla societa` e i classici discorsi di paese:
"Mah no! E` morto?! "
"Si`, e aveva solo 4 anni meno di me..."
"Cosi` giovane..."
Con rispetto, non posso immaginare nessun giovane che abbia 4 anni in meno di queste signore...
Una ci raccontava delle sue sei sorelle e dell' unico fratello caduto durante la seconda guerra mondiale.
Anche se il piu` giovane dei nostri colleghi di oggi ha almeno 30 anni piu` di noi, alla fine io e Tomo eravamo gli UNICI stanchi...
L'Autista, dopo aver parlato ininterrottamente per tutto il giorno, ha avuto la forza di cantare, scherzare e naturalmente guidare per l'intero viaggio di ritorno.
Buona notte.

Tagliette

L'argomento sollevato da Stroberry nel suo commento al post precedente mi sembra interessante, percio` rispondo pubblicamente!
Sono alta un metro e 73, non sono magrissima, ma diciamo normale in Italia. Il mio piede non e` quello di Cenerentola, ma diciamo normale in Germania... Beh, non e` possibile per me comperare niente in Giappone, ne` vestiti ne` scarpe.
Se cerco una maglia, devo prendere la 3L (XXL), ma siccome e` pensata per le giapponesi grasse e non certo per le gaijin (straniere), la forma del corpetto e` quadrata e le maniche decisamente troppo corte!!!
Per i pantaloni siamo al disastro. Le taglie si calcolano misurando dal cavallo al fondo del pantalone (provate un po'!). I miei jeans di solito sono lunghi 85 cm. Lo standard giapponese e` 75 cm e le taglie "tall" arrivano a 81/82 cm... Ancora non ci siamo...
Sono riuscita a trovare dei sandali che mi andassero bene su un catalogo tipo Postalmarket ( questo tipo di vendita e` ancora abbastanza diffusa qui), ma sono super larghi di pianta perche` pensati per piedi grossi!
Che dire... se decidete di venire a vivere in Giappone e avete piu` della 42 e del 38 di piedi, fate una bella scorta di vestiti e scarpe!!!!

13 novembre 2007

I like Osaka 2

Mi piace Osaka.
E` l'esatto contrario di quello che vedo qui ogni giorno: sughi - tipica conifera giapponese - sughi, sughi...

Quando partiamo da qui con il treno ci sono sempre una decina di studenti che vanno a scuola in citta`. Nel treno soprattutto vecchiette.
Alla stazione di Kyoto mi posso finalmente raddrizzare: finalmente c'e` gente alta come me, nonche` un sacco di stranieri. Nessuno mi guarda come fossi un'aliena e questo mi fa stare proprio bene!
Ma quando si arriva a Osaka e` il vero delirio!!!! Dappertutto gente che cammina trafelata, gente che aspetta, gente che non so che cosa faccia. Palazzi di 40 piani, palazzine di appartamenti, casette singole, ruote panoramiche e persino un vero impianto di montagne russe... tutto in meno della meta` dello spazio che state immaginando!
Prendete un rione della vostra citta`, aggiungete una casa in ogni giardino e un paio di palazzoni qua e la`. Sottraete lo spazio delle strade e di almeno un marciapiede per lato: avrete un isolato di Osaka!!!
Eppure la gente e` cosi` calda e aperta! Nessuno sembra preoccuparsi della mancanza di spazio...

Qui sotto la foto della signora che ci ha venduto un "okonomiyaki" squisito, ci ha regalato 4 takoyaki e offerto il te`, tutto incluso nel prezzo spudorato di 300 yen (circa 2 euro!!!). Era tutto buonissimo!!!!!
Ecco come si prepara un okonomiyaki (alla maniera di Hiroshima):
prima uno strato di pastella tipo omelette, poi abbondante cavolo verza e una fetta di carne di maiale.
Altro strato di pastella.

Infine salsa, maionese, alghe tritate....

...e gli immancabili katsuobushi, pesce secco a scaglie talmente sottili che col calore del cibo si muovono ondeggiando qua e la` (la prima volta che ho visto questa scena sono rimasta un tantino impressionata!).

ITADAKIMAAAASU!

12 novembre 2007

I like Osaka!!!

Eccoci di nuovo a casa! E` stata una settimana intensa, ma ce l'abbiamo fatta!

Mercoledi` sono stata a parlare dell' Italia in una scuola superiore... il vero disastro interculturale... gia` il mio giapponese non e` un granche`, in piu` i ragazzi erano molto piu` interessati a cose terraterra tipo: gli italiani si innamorano in modo passionale?! E io che mi ero studiata persino come si dice "Divina Commedia" in giapponese...
Comunque devo dire che mi hanno fatto un'accoglienza invidiabile!



Subito dopo siamo partiti per Kyoto, naturalmente col treno normale perche` lo Shinkansen ci mette si` la meta` del tempo, in compenso costa il doppio!!!
Giovedi` siamo andati a trovare un architetto, trovato grazie a internet, in quel di Osaka. Questo e` un tipo gentilissimo, che da buon osakanese (= napoletano giapponese) ci ha subito invitati a mangiare takoyaki (una spece di omelette a pallina con dentro polipo) a casa sua sabato!!!! Era la prima volta in assoluto che qualcuno mi invitava a cena a casa in Giappone!!!!
Sabato era anche la giornata del nostro famoso corso di mosaico al centro culturale italiano: un successo... per fortuna!!!!


Oggi come ogni lunedi` lezione di inglese per i bambini e domani mi hanno ordinato pizze... il divertimento continua, ma... udite udite: da mercoledi` Tomohiro e io andiamo 4 giorni a fare la raccolta di mandarini! Andiamo con i nostri compaesani tuttofare... cosi` almeno avremo qualche cosa da scrivere - vi siete stufati di sentire tutte queste novita` dalla citta`, dite la verita`!!!!

05 novembre 2007

AAAAAAAAAAAAAHHHHH!!!


Ragassi, qua siamo nel marasma piu` totale e nemmeno il nostro milgior panorama riesce a farci rilassare!!!!

Di colpo le nostre attivita` si sono moltiplicate e ci ritroviamo con una settimana infernale: tra il corso di mosaico di sabato (a Osaka), una conferenza-incontro che devo tenere mercoledi` pomeriggio (le grandi idee di mio marito...) e un appuntamento con un architetto di Osaka non sappiamo piu` dove sbattere la testa...

Non offendetevi se vi trascuro in questo periodo... appena tornati vi racconteremo un sacco si cose (il Kansai si prospetta interessante!)!


A presto!!

30 ottobre 2007

Scandali alimentari


Qualche settimana fa mia suocera e` andata a trovare degli amici nella provincia di Mie, poco lontano da qui, e al ritorno ha portato il classico "omiyage", souvenir di cibo tipico del posto dove si e` stati. Naturalmente la sua scelta non poteva che cadere sul famosissimo "aka-fuku", mochi ricoperto di azuki (per chi non avesse capito niente: riso schiacciato abbinato a una pasta di fagioli rossi). Come vuole la tradizione giapponese, il souvenir si porta a TUTTE le persone che si conoscono.
Io sono sempre un po' reticente nel provare queste specialita` di cucina giapponese estrema, ma stavolta ho voluto assaggiare anch'io il famoso dolcetto e devo dire che non era male.
Prima e ultima volta.
Il giorno dopo aver distribuito a vicini e conoscenti il tragico "akafuku", la ditta omonima viene coinvolta in un'inchiesta scandalo dagli esiti incerti... Pian piano vengono fuori i particolari piu` macabri: i resti di magazzino, insieme ai dolci scaduti, venivano congelati e conservati per benino. All'occorenza, mochi e azuki venivano ridivisi e rivenduti o usati per produrre altri "akafuku"...
Fine di una ditta con piu` di 300 anni di esperienza.
Resta il dubbio sui souvenir: immaginate la faccia di mia suocera nel vedere i numerosi servizi a ogni telegiornale...

26 ottobre 2007

Sera

Oggi siamo andati a fare la spesa durante il pomeriggio e al rientro era gia` buio. In questo periodo infatti il sole tramonta verso le 5 e mezzo e alle 6 e mezzo e` gia` notte fonda!
Quando stavamo per svoltare l'ultima curva prima di arrivare a casa, ci accorgiamo di qualcosa che si muove in mezzo alla strada. Arrivati piu` vicini vediamo gironzolare pacifica una bella famiglia di cinghiali: la madre con quattro cucciolotti - devo dire abbastanza cresciutelli!

Per fortuna andavamo piano e Tomo in particolare e` abituato agli animali notturni...

La scena mi ricordava i bambini giapponesi che tornano da scuola in gruppo e ogni tanto si perdono a bere un po' d'acqua o a giocherellare con qualche rametto caduto. I cinghialini, dopo aver tentennato qua e la`, sono stati riuniti dalla madre e tutti insieme si sono diretti - o meglio arrampicati - su per il bosco. Incredibile che tipo di salite possono affrontare i cinghiali!

24 ottobre 2007

Vita di campagna



Mentre l'Europa cambia e la Polonia sceglie il nuovo presidente, mentre escono nuovi film e telefilm, mentre nascono bambini ai miei coetanei.... la vita di Horai sembra paralizzata in un mosaico marmoreo. Libellule rosse svolazzano sopra i campi di riso. La nebbia del mattino scende a valle verso il fiume che scorre piano.

Nostalgia delle metropoli?

Ma neanche per sogno! Ne approfitto per raccogliere spunti per questo blog!!!!

Il nostro sito e` finalmente visibile in tutto il globo (hihihihi) e naturalmente io, tutta orgogliosa, voglio rendere partecipi della mia felicita` anche le persone che stanno intorno a me. Siccome il ristorante dove lavoravo quest'estate sta per chiudere - essendo un'attivita` stagionale - mi hanno chiesto di aiutare per i riordini. Niente di meglio per farmi due risate!

In un attimo di pausa sparo: "Ah, finalmente da ieri abbiamo la nostra home page!". Otto occhi vuoti mi guardano sforzando interesse. Una voce piccina chiede: "Che cosa ha detto?". Risposta della vicina: "Home page..." "Aaahh...". Fine del discorso.

Allora mi sono ricordata di una scena di quest'estate e volevo mettermi a ridere, ma non era il caso. Una volta una collega ultrasessantenne ha iniziato una conversazione con le altre signore: "Sapete che esiste un piccolo disco, da cui escono tantissime foto?!" - stupore generale- "Si`, si`, cosi` piccolo" - evidentemente un nipote l'ha fornita di cd o dvd- "Come un LP, ma se lo porti dal fotografo, puoi stampare cosi` tante fotografie..." - fa gesti con la mano, come se il tavolo si riempisse magicamente di immagini fantastiche!

17 ottobre 2007

Ecco il nostro sito!!!!!!


Finalmente siamo riusciti a pubblicare il nostro sito (in preparazione da 2 anni, pronto in qualche modo da 6 mesi!!!).

Guardatevelo un po' e mandateci i vostri commenti e le vostre critiche in tanti!!!!




Buon divertimento!

13 ottobre 2007

Sospetti

Ieri sera alle 9 e mezza suona il telefono. La maggiorparte dei nostri vicini sta gia` dormendo a quest'ora, cosi` rispondo tutta arzilla, sicura che sia un nostro amico. Quel simpaticone viene spesso da noi il venerdi` sera, previa telefonata: beve qualcosa, scambia quattro chiacchiere e guarda la tv con noi. Uno di famiglia insomma.
"Buonasera, sono Elena!!!" dico io.
"Buona sera. Sono il poliziotto di quartiere. Posso parlare con suo marito?"
"Cer-to".
Tutta impaurita dico a mio marito: "La polizia!".
Lui mi prende per scema (non capisco ancora tutto) e risponde un po' seccato....
Non mi sono sbagliata e anche mio marito sembra un po' preoccupato!
Per tutta la durata della conversazione resto sulle spine: ho lasciato di nuovo le luci della macchina accese? Peggio: mi hanno beccata in eccesso di velocita` sul rettilineo dove non passa mai nessuno, ma ha limite 40?
Niente di tutto cio`!
Il poliziotto e` un falegname dilettante. Ieri pomeriggio era venuto mentre noi non c'eravamo per offrirsi di fare delle cornici da usare per i nostri mosaici e mia suocera gli aveva detto di telefonare piu` tardi (non immaginava cosi` tardi)...
In ogni caso una cornice prototipo era gia` pronta e lui aveva telefonato gentilmente per offrisi di portarcela a far vedere, seduta stante.
Rifiuto pigro di mio marito: "Non si disturbi: veniamo noi da lei domani! ...come? Ah! Benissimooo! Buonanotte!". Sguardo shokkato: dobbbiamo andare da lui alle 8 della mattina dopo...

Stamattina ci presentiamo in commissariato, lasciando la macchina un tantino distante per evitare commenti indiscreti... Il poliziotto abita con sua moglie sul retro dello stesso edificio e i due ci accolgono a braccia aperte: te` verde, cornici, vasi in bambu` antico. Veramente adorabili.
In serata ecco ripresentarsi il poliziotto-falegname con altre 3 cornici. E` proprio un artista e usa solo materiale di prima qualita`: che fortuna acciderbolina! Lo salutiamo ossequiosi dal giardino mentre se ne va con la sua jeep, ma senza sirena. E per fortuna! Gia` cosi` le sue due visite consecutive non sono passate inosservate: la nostra vicina, guardacaso, stava lavorando in giardino. Approfittando della staccionata in comune si avvicina a mia suocera e fa tutta in ansia e sottovoce: "E` successo qualcosa?".

11 ottobre 2007

Ancora fiori


Ecco le dalie della nostra vicina. Non solo lei, ma anche suo marito e suo figlio (ormai cinquantenne) vivono in funzione del loro giardino: ogni giorno sono fuori a togliere erbacce, potare i cespugli o innaffiare le rose - anche quando sta inequivocabilmente per mettersi a piovere!
In ogni caso sono tutti molto gentili con noi e spesso riceviamo in regalo dei fiori per abbellire il nostro negozio.

10 ottobre 2007

Higanbana

Ecco come si presentano i nostri monti nel periodo di inizio aututnno: tutto rosso Higanbana!

Nel nome di questo fiore (forse qualcuno lo conoscera` come manjusyage o lycoris radicata) riconosciamo due parti: Higan e Bana, (Hana=fiore). Higan significa equinozio, con un termine buddista. Higanbana fiorisce proprio verso il 23 settembre, equinozio d'autunno: da qui il nome.
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09 ottobre 2007

Il figliol prodigo (?)


Cha Chan (Marroncino) e` uno dei nostri due conigli.
Domenica sera non abbiamo chiuso bene la sua gabbia, cosi` ne ha approfittato per scappare. La cosa era gia` successa, quindi non ci siamo preoccupati piu` di tanto.
Dopo la fatidica scoperta, lunedi` mattina (mia suocera ci ha svegliati con un candido "Perche` non c'e` Cha Chan?"), ecco verso le 11 il fuggitivo che zampetta tutto allegro per il giardino, scegliendo le erbette preferite da mangiucchiare. "Cha Chan, vieni qui!"- "Non se ne parla nemmeno!" sembra dire mentre si rifugia sotto il pavimento della pergola...
Ogni tanto usciamo a dare un'occhiata, ma niente sembra smuoverlo dai suoi propositi di liberta`...
Verso le 15 mio marito esce dal laboratorio lasciando la porta aperta. Quando torna scopre il simpatico coniglietto entrato di soppiatto in cerca di qualcosa da mangiare. Chaimata anche io sul posto, chiudo la porta che da` sul retro, mentre mio marito fa lo stesso con quella principale. E` fatta! E` dentro casa! Questo non e` come dire "E` dentro la gabbia": il malefico roditore ha deciso di esplorare tutti gli angoli piu` remoti del laboratorio, compreso il deposito della stufa e il secchio degli scarti. Abbiamo un po' paura che decida di alleggerirsi il pancino su qualche grande e prezioso mosaico appoggiato per terra, ma in fiducia lo lasciamo per un po' libero nelle sue scoperte (in fondo non abbiamo tutto il pomeriggio per lui!).
Dopo una mezzoretta rientro in laboratorio e lo vedo proprio davanti alla gabbia che abbiamo lasciato aperta tatticamente, ben riempita delle sue crocchette preferite. "Cha Chan, e` ora di tornare a casa!" gli dico come faccio sempre piu` o meno a quest'ora, quando tolgo la gabbia dal giardino. Riflesso condizionato o fame lupina? Il coniglio entra nella gabbia senza discussioni! C'e` cascato! Mentre faccio un po' di pulizia qua e la` - i mosaici sono salvi per fortuna- lo guardo abbuffarsi: "O kaeri nasai! Bentornato!".
Stamattina il furbetto era gia` pronto per uscire di nuovo: "Non e` la libera uscita, devo solo cambiarti l'acqua" ho cercato di spiegargli. Ma non sembrava troppo convinto...

04 ottobre 2007

Anziani al volante


Tra le mie colleghe ce n'e` una particolarmente arzilla.
La prossima settimana compie 73 anni e percio` mi ha ordinato una pizza per festeggiare con la famiglia!
Di solito dopo il lavoro si fa accompagnare a casa da qualche collega, ma capita che chieda al marito di venirla a prendere. Una volta ci e` capitato di aspettare insieme che venissero a prenderci, sia a me che a lei, quindi ho potuto assistere a una scena divertente. Questa eterna lavoratrice (che pesa 40 kg), aveva la bosetta al braccio, in mano una scatola di pesci arrostiti e la sua inseparabile bottiglia di plastica, dove mette non so che intruglio d'erbe che sembra fare tanto bene... Continuava a lamentarsi per il ritardo del marito, mentre la bottiglia cadeva ripetutamente per terra e la scatola del pesce ondeggiava pericolosamente rischiando di spiaccicarsi al suolo, con peggiori risultati di una bottiglia vuota.
Dopo 5 eterni minuti ecco arrivare la macchina del marito. Quasi non mi saluta, arrabbiatissima: apre la portiera e comincia a coprire di insulti (alla giapponese) il poveruomo: "Ti avevo detto di venirmi a prendere! Perche` ci hai messo tanto! Guarda quanta roba ho!". Sembra avezzo alle scenate il consorte, che senza aprir bocca riparte. L'uomo ha 86 anni, sta a malapena in piedi, ma riesce ancora a guidare (bene) - provvisto dell'apposito adesivo di cui foto sopra - sono sicura che arriveranno sani e salvi a casa, anche se con un po' di mal d'orecchi!

01 ottobre 2007

Inglisc

Se mio marito e` riuscito a defilarsi dalla protezione civile, a me e` andata peggio: mi hanno incastrata! E precisamente per insegnare inglese...
Le madri del paese vicino si preoccupano giustamente per i loro figli e oggigiorno l'inglese e` importante. Ma non so perche` si erano convinte che io fossi una buona insegnante di inglese! Per fortuna l'ho studiato per nove anni e per i bambini posso fare qualcosa, ma se fosse stato di moda il cinese...
Dopo una dura preparazione personale, oggi la lezione prova con TREDICI bambini dai 3 agli 8 anni... devo dire altro?
I bambini imparano in fretta, ma soprattutto hanno molta piu` resistenza di noi adulti. Avevo previsto una pausa dopo mezz'oretta, ma erano tutti talmente concentrati ascoltando la mia spiegazione del concetto di "break", che ho dovuto continuare la lezione!!!
Alla fine non volevano piu` andarsene: credevano che "Goodbye!" fosse un nuovo gioco e aspettavano il seguito! Che carini!
La parte piu` dura e` stata la definizione dell'orario con le madri. Non finivano piu` di elencare le diverse attivita` dei pargoletti, piu` impegnati di un direttore di banca, tra sport, musica e ripetizioni di ogni genere. Ma il problema che sembrava essere decisivo era il menu` della serata dell'inglese. E giu` a discutere se prendesse meno tempo un risotto o del minestrone da preparare per tempo il giorno prima... Mio marito ha aspettato 20 minuti in macchina prima che riuscissi ad uscire!

28 settembre 2007

Terme di Yuya-Onsen



Giovedi` il negozio e` chiuso, cosi` abbiamo approfittato per fare un giro.


Questo e` il paese termale dove lavorava mio marito. Le foto parlano da sole!


25 settembre 2007

Provvidenza


Di solito non ci manca niente, ma oggi ci e` stato regalato addirittura in misura eccezionale!

Stamattina mi ha chiamata una ex-collega, appena tornata da un viaggio di 2 giorni, chiedendomi se potevo passare da lei a ritirare il mio omiyage. I giapponesi ci tengono a portare a parenti, amici e vicini di casa dei prodotti tipici del posto in cui vanno. Un po' come la nostra cartolina, solo che occupa piu` spazio ed e` decisamente piu` dispendiosa.
In ogni caso mi presento all'ora prevista e mi vedo consegnare un pacco di dolcetti al cioccolato di Kobe dall'aria deliziosa. Grazie: con questo la giornata ha gia` la sua consolazione!
A meta` pomeriggio ci viene un languorino e, pensando di aver lavorato abbastanza, vorremmo concederci una dolce pausa. La scatola di dolcetti e` gia` stata alquanto alleggerita... magari un caffe` potrebbe bastare?
Siamo ancora tutti intenti a pensare quando arriva un camioncino: "Corriere espresso!". "Che perfetta efficienza!": un pacco di "dragon fruits" direttamente dal Kyusyu! Questo frutto tropicale e` praticamente introvabile da noi, e comunque costosissimo.
Senza preoccuparci della linea (e del portafogli) ne degustiamo subito uno!
Dopo un'oretta arriva Okinawa san con un pacco per noi, altro omiyage: un chimaki, un omelettone ripieno di pasta di fagioli rossi buonissimo. Ne regaliamo meta` alla vicina e lei per ricambiare ci riempie di o-sembe, salatini giapponesi!
Anche per oggi non ci mancano le dolcezze dalla vita!

24 settembre 2007

Novita`


Da oggi abbiamo due nuovi campioni in Giappone: il neo primo ministro Fukuda, uscito trionfante dal testa a testa con Aso, e il neo-yokozuna Haku Ho, che ha vinto il campionato autunnale di sumo! (Riconosco di non essere una grande reporter mettendo le due cose sullo stesso piano: perdonatemi la leggerezza!)

Per il resto non ci sono grandi novita`.

Comincia a fare piu` freschetto (25 gradi di sera) e la nostra casa sta cominciando a ripopolarsi dei nostri inquilini invernali: anche loro vogliono stare al calduccio!

Le zanzare invece non si decidono ancora a migrarsene altrove - una squadra agguerrita mi sta attentando le gambe mentre sto scrivendo...

Okinawa san e` tornato dalla sua visita in patria e ha ricominciato a venire a bere il caffe`, naturalmente pochi minuti prima dell'ora di chiusura!

Non e` una novita` pero`...

19 settembre 2007

L'estate sta finendo...

...nonostante i 32 gradi a mezzogiorno!!


E` il momento dei ricordi.


In una bella giornata di agosto, mio marito, sua sorella, le due nipotine e io decidiamo di andare a fare il bagno dove il fiume fa un'ansa. Il posto lo teniamo d'occhio gia` da mesi: un vero paradiso in mezzo alla natura selvaggia. Invece di selvaggio non c'era niente, vista la massa di gente pervenuta durante le vacanze estive (evidentemente non eravamo gli unici a sognare paradisi terrestri!)

Cosi` siamo rimasti in un angoletto, nella speranza di non farci notare troppo dai pescatori guardoni, ma soprattutto cercando di tenerci lontani dal dirimpettaio pericolosamente armato di fiocina, nel timore che sbagli mira e centri il nostro posteriore!





Eccoci al tempio dedicato alla dea Kannon, raggiungibile in dieci minuti d'automobile da casa nostra e una delle nostre mete preferite. E` possibile prendere dell'acqua semi-miracolosa dalla fonte sacra del tempio. Centinaia di persone vengono da lontano, equipaggiati di taniche e bottiglie, per rifornirsene e usarla poi per la cerimonia del te o per fare il caffe` nel proprio bar o semplicemente per cucinare il riso...Peccato che l'acqua non si possa bere direttamente, ma bisogni prima bollirla!


Sara` per pigrizia, sara` che l'acqua di casa nostra ci sembra gia` abbastanza buona, ma noi quest'acqua non l'abbiamo mai assaggiata!




Un giorno abbiamo deciso di cercare un laboratorio di mobili rustici - fatti con rami grezzi!! - in un paesino a una mezzoretta da qui. Il posto era talmente introvabile che abbiamo persino bruciato i freni scendendo da una strada sbagliata... Comunque alla fine siamo stati accolti a braccia aperte dai proprietari, o meglio, mia suocera si e` introdotta a forza in casa mentre i due stavano cenando (erano le 16 e 30)! E` stata una bella serata, in cui ci siamo scambiati esperienze e fatti coraggio a vicenda (piu` loro a noi a dire il vero): la vita da artigiani e` dura per tutti all'inizio!



Come dimenticare la visita della mia famiglia a luglio!

Partiti per una gita con un pulmino prestatoci gentilmente da un amico, rimaniamo bloccati nel bel mezzo dell'autostrada a causa dello scoppio della ruota anteriore (vedi foto artistica). Nessun trauma per nessuno, nemmeno psicologico: chi mangiava un tramezzino, chi si informava con guide turistiche e cartine, chi chiacchierava allegramente col vicino. Che famiglia spensierata!




Dopo questa fantastica estate siamo curiosi di sapere cosa ci portera` l'autunno!